Ulissea

di Riccardo Perraro (riduzione da “Odissea” per attori e marionette) – Debutto 2007

La storia dell’eroe omerico è a tutti nota. Figlio di Laerte e Anticlea, sposo di Penelope, padre di Telemaco, Ulisse vorrebbe ritornare agli affetti familiari e alla nativa Itaca dopo dieci anni spesi a Troia a causa della guerra (suo è l’espediente del cavallo di legno che permette di sbloccare la situazione), ma l’odio di un dio avverso, Poseidone, glielo impedisce. Costretto da continui incidenti e peripezie incredibili, dopo altri dieci anni, grazie anche all’aiuto della dea Atena riuscirà a tornare a casa.
Le tappe del ritorno nel poema sono dodici, noi in questa rielaborazione ne abbiamo scelte alcune. Si alternano tappe in cui l’insidia è manifesta : mostruosità, aggressione, morte a tappe in cui l’insidia è latente: ospitalità che nasconde un pericolo, un divieto da rispettare. Infine Ulisse, riaccompagnato dai Feaci a casa con abbondanti doni, e dopo essersi rivelato al figlio e al fedele Eumeo si reca alla reggia dove si fa accogliere come un mendicante. Qui schernito ripetutamente dai tracotanti Proci, chiede di partecipare alla gara di arco organizzata da Penelope, che aveva promesso di consegnarsi in sposa a colui che sarebbe riuscito a scoccare una freccia dal pesante arco del marito.
Nessuno dei pretendenti ci riesce e così l’ultimo tentativo spetta ad Ulisse che, attraverso l’aiuto della dea Atena riesce a capovolgere il suo destino (nel nostro allestimento questo è simboleggiato dalla trasformazione di Ulisse da marionetta a uomo), a scatenare la vendetta e riabbracciare finalmente Penelope.